“Salve Signor Silvano, Sa dove si trova e come sta? “Bene ma… sono in paradiso, vedo tutto bianco.” “No Silvano si trova in una camera speciale che noi medici chiamiamo di biocontenimento a pressione negativa. Si ricorda l’infermiera che le stuzzicava il naso con un bastoncino? Lei è risultato positivo al coronavirus di cui si parla molto e si è meritato il premio di inaugurare questa meraviglia di tecnologia. “ Ma io non mi sento male” “Vero ma per noi lei è contagioso e quindi per qualche giorno resterà in questa camera con quel motore là fuori, silenzioso, che crea qui dentro una pressione atmosferica negativa impedendo che l’aria che lei espira, potenzialmente inquinata, si disperda in giro per la struttura, se prima non viene filtrata.
PIU’ TECNICAMENTE LA CAMERA A PRESSIONE NEGATIVA E’:
una struttura che converte una stanza in un ambiente sigillato completo, con lo scopo di isolare le persone infette o potenzialmente contaminate, permettendone una gestione in massima sicurezza.
E’ una struttura multiuso e può essere utilizzata come:
- camera di isolamento infetta
- triage di isolamento
- camera di isolamento temporanea
La “pressione negativa” si ottiene grazie ad un’apparecchiatura che richiama aria dall’interno verso l’esterno a basso e medio flusso, creando una depressione tra ambiente esterno ed ambiente interno che non permette all’aria di fuoriuscire, se non attraverso un apposito filtro che neutralizza gli agenti microscopici, causanti le infezioni.
Set di allarmi e misuratori di pressione differenziale, collegati sia alla camera che al sistema a pressione negativa, consentono di avviare e monitorare il sistema.