Sandro ha 68 anni. È un anziano in gravi difficoltà economiche e abitative a causa di eventi della vita.
Ha perso in tarda età, durante la pandemia da Covid-19, l’unico lavoro part-time con il quale riusciva a sopravvivere. Da allora le sue condizioni sono precipitate: nonostante la buona volontà, non è più riuscito a trovare un’altra occupazione.
Dopo la morte dei genitori – che ha assistito per anni, affetti da Alzheimer e ictus invalidante – è rimasto senza una rete familiare di sostegno.
Questa raccolta di gesti caritatevoli e di beneficenza è rivolta a ridare nuova speranza e conforto a una persona fragile e svantaggiata.
Dopo una vita onesta, sobria e senza vizi, ma sfortunatamente segnata solo da lavori a termine, precari e part-time, oggi Sandro si ritrova con una bassa pensione sociale, insufficiente a coprire tutte le spese legate all’affitto, alle bollette di luce, gas e acqua, e ai medicinali indispensabili per la sua età e per le patologie croniche di cui soffre.
Purtroppo, a volte la vita non è come l’avevamo immaginata o per la quale avevamo lottato con dedizione. Può accadere di sentirsi dei perdenti, senza più intravedere una luce oltre il tunnel della povertà.
Aiutiamo Sandro a ritrovare, a 68 anni, una luce di speranza e il sorriso.
Sandro dovrà tra poco lasciare il suo alloggio insalubre, umido e privo di un adeguato riscaldamento. Inoltre, l’affitto – ormai troppo caro rispetto alle sue modeste risorse – gli porta via quasi tutta la pensione. Sta cercando altrove un alloggio semplice ma più decoroso, dove vivere una terza età dignitosa, ma l’impresa è difficile: le garanzie economiche che può offrire sono minime, e persino il versamento di due mensilità anticipate per un nuovo contratto o le spese di trasloco risultano per lui impossibili da affrontare senza l’aiuto di benefattori sensibili alla povertà del prossimo.
Negli ultimi vent’anni, dopo la perdita del suo lavoro principale nel 2007, Sandro ha vissuto ai margini della povertà.
Non possiede beni mobili né immobili, non può permettersi un mezzo di trasporto, e per sopravvivere ha dovuto rinunciare – a causa dell’indigenza e dell’incertezza economica – a molte cure mediche, non solo dentistiche ma anche specialistiche. Soffre di artrosi, artrite ed ernie discali che spesso gli impediscono di condurre una vita normale.
Provenendo da una famiglia povera, non è riuscito a riscattarsi dalle sue origini. Negli ultimi anni ha vissuto con un modesto stipendio part-time, sufficiente appena per un tetto e un po’ di cibo. Ora, quel tetto rischia di perderlo: senza un sostegno concreto, Sandro potrebbe trovarsi senza fissa dimora, incapace di sostenere le spese necessarie per una nuova abitazione.
Lo stress accumulato negli anni – tra ristrettezze, privazioni, ansie e la paura costante di perdere la casa – ha pesato gravemente sulla sua salute già precaria.
Per anni ha tenuto nascosto il proprio disagio economico, per vergogna e discrezione. Ha subito ingiustizie e prevaricazioni sul lavoro: a dicembre, prima di Natale, riceveva in busta paga appena 40 o 50 euro come “salario”. È stato umiliato e spesso ignorato, emarginato dalla società, vergognandosi della propria condizione e cercando di nasconderla, senza mai ricevere un gesto di solidarietà o di attenzione.
Eppure, nonostante tutto, Sandro conserva una fede solida. Nella preghiera e nella fiducia confida di incontrare persone solidali che lo aiutino ad affrontare le spese essenziali per trovare un nuovo alloggio, dove poter vivere con serenità e dignità, e ricominciare a sperare in una vita migliore.