La torre campanaria tozza e quadra, è, con ogni probabilità, l’ultima vestigia di quello che fu il più grande e bel castello della vallata del Samoggia fino al 1400; essa ne era una delle torri principali, ed è ancora oggi segno visibile di Oliveto (Valsamoggia , Bologna), il più piccolo libero Comune d’Italia.
Oliveto è un piccolo borgo medievale, raccolto intorno a poche case, è testimone di una storia tutt’altro che monotona: è passato dall’essere fortezza a borgo, e ancora comune indipendente senza mai perdere, nonostante l’espansione, la sua natura familiare e comunitaria. La Chiesa di San Paolo e la sua torre sono attualmente affidate ad un nucleo della Piccola Famiglia dell’Annunziata – comunità monastica dedita alla preghiera, al lavoro e allo studio – a cui un comitato informale si è stretto intorno per dare seguito al progetto di recupero e restauro della torre campanaria del XI secolo. Uniti per realizzare un triplice sogno!
1) Il recupero del bene architettonico: prevede, oltre al consolidamento strutturale e antisismico, il ripristino del paramento murario esterno ed interno, il rifacimento delle scale di accesso e degli infissi, della cella campanaria, l’installazione del riscaldamento a pavimento e dell’impianto elettrico, il rifacimento dei pavimenti e il riposizionamento dei coppi in copertura.
2) Il recupero del bene culturale che mira ad alloggiare una raccolta di volumi sui temi di interesse storico ed etnografico dell’area: dalla storia locale a quella nazionale incentrata sul tema della Costituzione Italiana e del contributo di Dossetti ad essa, e quella sul giudaismo con volumi, alcuni dei quali in lingua ebraica, in collegamento con l’antica presenza ebraica nel Borgo attestata dalla Casa Grande dell’Ebreo.
3) Il recupero del territorio potenziando il collegamento tra il bene architettonico con gli altri percorsi escursionistici turistico culturali: la “Via del Brentatori” e la “Piccola Cassia”. A questo scopo il vano d’ingresso alla torre ospiterà servizi essenziali per gli escursionisti: pompa bicicletta, rete elettrica per i dispositivi mobili, un punto di ricarica della borraccia, libro per l’annotazione del passaggio e i cestini per la raccolta differenziata. Solo con un percorso collettivo di raccolta fondi la torre, ora inaccessibile al pubblico, tornerà a far parte della vita culturale di ciascuno restituendoci spazi per rilanciare semi di dialogo, pace e democrazia.
Aiutaci a riaprire la torre!
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A conclusione del restauro, tutti i donatori saranno invitati ad un evento esclusivo di ringraziamento presso il borgo di Oliveto!